Cappella delle Reliquie Chiesa San Michele Arcangelo

Parrocchia di San Michele Arcangelo.

Cappella delle reliquie

In antico la Cappella era dedicata alla Santissima Annunziata dove si custodivano oltre trecento reliquiari con reliquie di Santi. Successivamente fu chiamata “Cappella dello Spirito Santo” forse perché vi è una preziosa tela della Santissima Trinità tra Angeli del Cavalier D’Arpino del tardo 500. Inoltre vi è custodito un bel busto in argento sbalzato del 1713 reliquiario di San Giorgio, un busto reliquiario in legno di Papa San Pio I, fine 500, una croce-reliquiario in madreperla, di Cm 140×68, proveniente dalla Terra Santa portata a Vico da fra  Antonio da Vico conduttore del Santo viaggio nel 1842 e altri reliquiari con reliquie di Santi Ivi custoditi. Ora viene chiamata anche “Cappella di padre Francesco Pitocchi” dove è custodito il suo corpo (fu padre spirituale del seminarista Angelo Giuseppe Roncalli, poi Papa San Giovanni XXIII). Vi è un prezioso paliotto d’altare a mosaico del 1256 raffigurante la Madonna seduta sul seggio col bambino, che assistita da un angelo riceve l’omaggio del senatore di Roma Raniero Capocci (o iacopo) e di sua moglie Vinia che presentano il modellino del loro altare cappella costituito da un tabernacolo a colonne, opera di un marmoraro romano. La scena è policroma su fondo oro del secolo XIII provenienti dalla Basilica romana di Santa Maria Maggiore. Faceva parte di uno dei due caratteristici cibori marmorei a forma di arche, fecero la loro comparsa ai piedi del presbiterio nella Basilica di Santa Maria Maggiore in  Roma fra il 1256 e il 1259, destinati alla custodia delle reliquie e della immagine di Salus Populi Romani. L’altare misura metri 1,86×0,75, come risulta dalla descrizione di G. Antonio Bruzio nell’opera Theatrum Romanae Urbis. Il riconoscimento ufficiale del mosaico di Vico con quello appartenente al tabernacolo Capocci fu fatto da Giovanni Biasiotti nel 1917. Il mosaico fu demolito dal Fuga al tempo di Benedetto XIV come altre opere della Basilica e fu portato a Vico intorno al 1750 da Mons. Pietro Paolo Nardini di Vico, conclavista del cardinale Colonna. Vi sono anche due colonnine tortili e quattro colonnine a fascio. I resti del ciborio vennero trasferiti in Inghilterra.

Fiorella Capriati Iannetti- Salvatore Jacobelli e Aldo Cicinelli.